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Baron Samedi


27 ottobre 2021: Recensione #6

Ranieri


Baron Samedi, uno dei brand creati recentemente da Campari, è il nome con cui è più nota la divinità vudù Baron, uno dei Loa; egli è il traghettatore dei morti, spesso raffigurato con un cappello a cilindro bianco, un vestito nero, occhiali scuri e cotone infilato tra le narici, a rappresentare un cadavere pronto per la sepoltura secondo la maniera haitiana. Egli custodisce i cimiteri e controlla i crocevia tra la terra e i morti, che condivide con Papa Legba. È noto per essere corrotto, osceno e dissoluto, con una particolare predilezione per il tabacco e il RUM (per questo motivo è sovente rappresentato con un bicchiere in mano).


Realizzato con distillati di qualità provenienti dai Caraibi, Baron Samedi include anche una piccola quantità di Rum giamaicano; infine, spezie naturali come il cacao, la cannella e i chiodi di garofano sono immerse nel rum, che viene mescolato con vaniglia e vetiver, un'erba perenne tipica di Haiti (l'isola nativa del Barone) che gli conferisce delle note di legno.


La confezione è rappresentata dalla sola bottiglia di forma rettangolare e con il tappo a vite, senza particolari fronzoli, come potete vedere in foto; se vorrete utilizzarlo per un regalo, vi consiglio di procurargli un'adeguata confezione, o perlomeno un fiocco da apporgli al collo.


Tipo di Rum: Industriale

Distilleria: The Baron Samedi Rum

Origine: Haiti

Gradazione: 40° (80° proof, motivo dell'80 presente sull'etichetta)

Invecchiamento: Imprecisato

Formato: 700cc

Note: Speziato

Temperatura di servizio: 16/18°C

Prezzo: poco meno di 20€


Nel bicchiere ha un bel colore ambrato intenso, e al naso sviluppa dolci profumi di noce moscata, nocciola, chiodi di garofano, vaniglia.

In bocca si sentono intensi aromi dolci di vaniglia, caramello, cannella, noce moscata... lo zucchero è onnipresente, e si sente, però scorre vellutato sulla lingua, e va giù con facilità.

Il finale è molto zuccherino, di caramello, lungo, più dolce dello Zacapa 23 per intenderci, ma comunque non troppo stucchevole, e senza finali chimici o amari.


Voto: 6,5


I Rum speziati non sono il mio genere e questo non fa eccezione.

Però bisogna dire che sull'etichetta campeggia un onesto 'SPICED' in rosso, senza contare che il sapore, nonostante l'eccessiva dolcezza, può essere molto piacevole per chi gradisce i liquori amabili; questo, unito al prezzo molto popolare (attualmente poco meno di 20€), me lo fa consigliare a chi è agli inizi nell'esplorazione dell'Universo Rum, oppure a chi vuole ampliare la propria collezione senza spendere capitali, o a un pubblico tipicamente femminile (non me ne vogliano le gentildonne, ma la maggior parte di voi ama i liquori dolci e/o speziati).

Per un pubblico più esigente e iniziato, invece, salterei pari passo e punterei piuttosto su un Doorly's 12 anni, che, seppure ad un costo più elevato (poco meno di 40€), rievoca sentori decisamente più consoni alla categoria.


 
 
 

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